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1 - PORTO
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14 - MICHELANGELO
1 colore - PORTO -
2 - DE FERRARI
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2 colore -  PIAZZA DE FERRARI
3 - PICCAPIETRA
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2 - VIA MADRE DI DIO_379_F7_S1_1_6x6_BN
3 colore - PICCAPIETRA
2 - FIERA DEL MARE_705_F60_sn2_24x36_BN-
4 - FIERA DEL MARE
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4 colore - FIERA DEL MARE -
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5 - PONTE MORANDI
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5 colore - PONTE MORANDI
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6 - SOPRAELEVATA
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6 colore - SOPRAELEVATA
9 - VIA MADRE DI DIO_379_F11_S1_8_6x6_BN
7- VIA MADRE DI DIO
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7 colore - VIA MADRE DI DIO
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9 - CORTE LAMBRUSCHINI_19
8 - CORTE LAMBRUSCHINI
8 colore CORTE LAMBRUSCHINI
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GENOVA MIA CITTA' INTERA.

size: 29,3 x 28,3 cm. - 72  photos  bn / 8 photos color  - 156 pages - Arsenale Editrice - Verona - november 2022 - code: ISBN 978-88-7743-420-3

fotografia d'apertura in bianconero - panorama di Genova visto dall' ascensore di Castelletto -   lucaforno copyright,2022

fotografie  a colori  - lucaforno copyright, 2012 - 2022

restanti fotografie  in bianconero: archivio fotografico Francesco Leoni, copyright reserved

GENOVA  MIA CITTA’ INTERA.

 

Una delle più suggestive celebrazioni di Genova è, senza dubbio, la Litania di Giorgio Caproni  poesia che, nelle quarantaquattro quartine di cui è composta, racchiude l’essenza più vera e profonda di Genova, ne racconta le sue molteplici sfaccettature e, legando la propria immagine ai ricordi personali del Poeta, la descrive attraverso una rappresentazione intima e fortemente personale.

La Litania recitando nella prima strofa “Genova mia citta intera. ” evidenzia un elemento singolare: l’uso dell’aggettivo possessivo “mia” da parte di Caproni,  che genovese non era, essendo nato a Livorno. Sembra quasi che la Città venga “acquisita” come propria da chi, pur essendo “foresto”, ha la capacità di capirla e farla propria nella sua totalità.

E’ invece nell’ incipit della  dodicesima quartina, “Genova tutta cantiere.”, che si possono trovare i “motivi” per i quali  la poesia di Caproni diventa la “sottile linea rossa” di questa mostra.

 

La Fondazione Paolo e Giuliana Clerici con l’acquisizione dell’Archivio Fotografico Francesco Leoni  ed il suo conferimento al Galata - Museo  del Mare di Genova in modo da renderlo disponibile all’intera collettività ha permesso  che non andasse dispersa una delle principali memorie storiche e documentali del ‘900 della Città. L’Archivio infatti  racchiude, in oltre 3 milioni di negativi,  la storia di Genova dalla metà degli anni ‘30 fino ai primi anni del ‘90 così da illustrare,  per tornare alla poesia, la città intera  cantata da Caproni.

La scelta di selezionare all’interno dell’Archivio Francesco Leoni alcuni dei principali momenti in cui Genova  ha  dato inizio alla propria trasformazione, appunto la Genova tutta cantiere della poesia, è stata quindi,  tra tutte quelle possibili, la scelta  più immediata e naturale per poter celebrare, attraverso il “ricordo del fare”,  l’immagine della  Città che oggi si manifesta  agli occhi di tutti.

Un ultimo inciso: alle fotografie in bianco e nero dell’archivio Francesco  Leoni  fanno da contrappunto alcune mie immagini della città attuale, queste a colori ed in formato panoramico, perché Genova è anche, sempre citando la Litania,  “… tutta colore.”.

 

Luca Forno, settembre 2022

GENOVA TUTTA CANTIERE.

 

Ancora una volta - con la produttiva costanza che sola deriva da una seria visione progettuale di lungo periodo, tipica dell’imprenditoria più attenta alle ricadute sociali della stessa - ‘I Quaderni d’Impresa della Coeclerici’, giunti al tredicesimo volume, offrono alla collettività genovese (in primis, ma non solo…) il risultato straordinario dell’incursione fotografica di Luca Forno nel mare magnum dell’Archivio Fotografico di Francesco Leoni, un fantastico patrimonio culturale fatto di immagini che Genova custodiva con la discrezione che la contraddistingue ma che la Fondazione Paolo e Giuliana Clerici ha, con benemerita opportunità, deciso di restituire alla visione (letteralmente) dell’intera cittadinanza.

 

Una storia per immagini del territorio che si snoda attraverso un percorso fatto di oltre 3 milioni di scatti e che attraversa quasi per intero il secolo breve, offrendo minuziosa e certosina testimonianza del divenire sociale, architettonico, paesaggistico e quant’altro della Superba, senza nulla o quasi trascurare: dal particolare più nascosto ma rivelatore al generale più conclamato ma ri-visto/ letto dall’occhio narrante del fotografo…

 E che idea di visiva potenza fotografica, poi, si realizza con quest’ultimo (ma non ultimo…) volume!: ribaltando la consueta prospettiva cromatica che ne ha contraddistinto fin qua  l’itinerario conoscitivo nell’articolata realtà imprenditoriale Coeclerici, Luca Forno omaggia con un suo inusuale, variopinto e saturo colore lo storico bianconero solidamente stratificato dell’Archivio Leoni…

 La colorata rivisitazione contemporanea svolta da Forno di alcuni topici luoghi genovesi perfettamente immortalati nel primigenio bianco e nero da Leoni, offre così una filologica ricostruzione, al contempo, della Città e della Fotografia, del rispettivo evolversi delle micro e macro storie che ne costituiscono le fondamenta fattuali e del modo di raccontarle, per immagini nel caso.

 

L’Archivio, infine, così riacquista la sua valenza etimologica più propria ed originaria (dal greco arkhêion, ‘palazzo dell’arconte, del governo ’, luogo riconosciuto dell’autorità), quale sede previlegiata di quella memoria che solo così, in quanto autorevolmente testimoniata, acquisisce la sua piena valenza di memoria storica: e la felice combinazione autoriale di Leoni e Forno, nel delicato e mai invasivo incrociarsi cromatico delle rispettive visioni, offre ad un attento Lettore la migliore raffigurazione delle splendide parole del Poeta:

                                                                       Genova  mercantile,

                                                                          industriale, civile.

 

 Marco Riolfo, novembre 2022

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