COSTRUIRE FUTURO
size: 29,3 x 28,3 cm. - 1402 photos bn - 166 pages - Arsenale Editrice - Verona - november 2023 - code: ISBN 978-88-7743-421-0
FOTOGRAFARE IL FUTURO
Qualche tempo fa, non so più chi mi diceva che prima poi saremmo riusciti a fotografare il futuro. Fantasie di un cervello danneggiato nella sezione raziocinio, avevo concluso dopo una riflessione evidentemente molto superficiale. Perché in realtà la quindicesima avventura artistica di Luca Forno per la collana di libri dedicata a Coeclerici attesta, qui e ora, che il futuro si può fotografare, eccome. O meglio, chiariamo subito: può fotografarlo Luca Forno, mica tutti.
Attribuisco a lui senza dubbio alcuno questa esclusiva capacità, perché in questa circostanza l’Autore con i suoi scatti non doveva descrivere un tratto di universo ancora inesplorato, di cui qualche traccia bene o male chiunque più immaginare; oppure descrivere la nascita di una cattedrale del nuovo millennio, per innalzare la quale non ci si può scostare granché da schemi collaudati nei secoli dei secoli. Ma doveva invece suggerire al lettore l'idea di un capannone industriale non convenzionale, tutto nuovo, e per giunta ancora in costruzione. In un luogo dove, tra l’altro, non si può prescindere facilmente dall’idea di passato: il caso vuole infatti, come testimoniano le stesse fotografie di Forno, che sullo sfondo del cantiere Coeclerici a Calcinate si intraveda un classico edificio industriale come li disegnavamo da bambini, con il tetto a zig-zag senza soluzione di continuità.
L'Autore si cimenta nell'esercizio di chiaroveggenza fotografica con particolare efficacia, perché quell'incrocio di colonne e di travi sotto il tetto dell'edificio che sta appena nascendo, in realtà sembra già di vederlo nel pieno esercizio delle proprie funzioni. La divisione degli spazi appena abbozzata fa intuire che la logistica non troverà ostacoli né difficoltà di orientamento. Se chiudi gli occhi potresti già sentire il ronzio di un drone che volteggia geometricamente sotto la campata e potresti persino vedere un robot con sembianze umane che si aggira con efficienza scientifica in mezzo agli scaffali del deposito. E immagini uno scenario in cui l’androide affianca l'uomo per sollevarlo dalle mansioni più ripetitive, per aiutarlo insomma, non per sostituirlo. Sull’esempio di quello che Amazon proprio di recente ha annunciato di voler sperimentare in un suo magazzino di Seattle, dove appunto il futuro sta di casa.
E nel volume di Forno ci sono fotografie che stanno davvero a un passo dal futuro: come quel bosco di colonne con i capitelli di forgia né dorica né corinzia, ma geometrica; quegli incroci per me misteriosi tra tubi e travi che fanno subito pensare ai tubi di scappamento di una navetta spaziale, pronti a scaricare fiammate blu al primo colpo di manetta...
Non meno interessanti, almeno dal mio punto di vista di fotografo, risultano le geometrie dell'edificio che l'Autore ci ha voluto indicare con il suo obiettivo: il grande varco di accesso al capannone con accanto la porticina figlioletta; l'armatura delle strutture in cemento dell'edificio che sembrano disegnate dalla mano di un ingegnere appassionato di architettura; i corrugati che sbucano dal terreno come certi alieni nei film di fantascienza, con l'unica differenza che questi non sono esseri piovuti da un altro mondo. O forse lo erano, ma ora sono nostri alleati e porteranno energia al complesso che sta per nascere.
Starei qui a raccontarvi quale idea di futuro mi suggerisce ciascuna di queste fotografie, però, come si dice ai tempi dei social, non ve le voglio spoilerare tutte. Posso soltanto aggiungere che questa anteprima di futuro che Luca Forno si ha regalato ha sollecitato la mia fantasia e ora voglio vedere il resto del film!
Roberto Orlando, novembre 2023
’ESSENZIALE È INVISIBILE AGLI OCCHI”?…
Bene: ancora una volta la Coeclerici rinnova il suo sforzo culturale offrendo urbi et orbi l’ulteriore possibilità di visionare l’ultima fatica creativa e fotografica di Luca Forno che ancora - muovendo a pretesto dalla rappresentazione industriale del Gruppo - giunge a delinearne le coordinate più intimamente visionarie e progettuali…
È un modus - quello culturale - che ha sempre caratterizzato la visione imprenditoriale Coeclerici, un atteggiamento che ne ha sempre ampliato il dispiego operativo in una dimensione non solo orizzontale, fattuale, ma pure in verticale, marcandone la profondità delle conseguenze operative, appunto, attraverso una migliore comprensione delle premesse ideali, per così dire.
Allora, con questo nuovo lavoro, la semplicità del soggetto rappresentato, la semplicità rigorosamente lineare del suo costruirsi - parliamo di una costruzione di grandi dimensioni, di un edificio che sarà destinato ad inglobare parte delle risorse e della produzione della IMS Technologies s.p.a., a diventare asse portante di una logistica imprenditoriale in forte movimento e spinta - porta Forno a riconciliare (con la disarmante maestria fotografica che gli è propria…) questa semplicità - esaltandone al massimo la nudità strutturale - con l’essenzialità del fare Coeclerici: un procedere lungo una lungimirante linea che da ‘a’ porta necessariamente a ‘b’, che da una partenza progettuale conduce ad un arrivo di concretezza fattuale.
Quasi un mazziniano - Coeclerici è pur sempre Genova e le radici contano anche in una storia imprenditoriale… - imperativo categorico industriale: Pensiero e Azione, pensiero d’impresa che genera azione produttiva e sociale…
Allora, il veloce assemblaggio che la struttura prefabbricata permette offre all’attento osservatore delle immagini di Luca Forno la possibilità di intuire o vedere (tout court) la sottile tracciatura del percorso che da ‘a’ porta a ‘b’, di intenderne la necessaria linearità che lo anima, in un viaggio senza curve e senza orpelli che, si diceva, conduce alla costruzione fisica ed alla rivelazione etica dell’essenziale: uno spazio che da vuoto si riempie, che da vago orizzonte si perimetra e diventa così luogo, di impresa e sociabilità.
Marco Riolfo, novembre 2023